Dove siamo
Contatti
Équipe

Area genitale | Pene | Recurvatuum Penis





Il pene curvo è una anomalia congenita presente nel 3-5% della popolazione maschile, ed è dovuta ad un asimmetrico sviluppo delle strutture che costituiscono il corpo del pene.

Essendo congenita, tale anomalia sarà presente subito dopo il completamento dello sviluppo puberale, e si manterrà tale per tutta la durata della vita, contrariamente ad altre patologie acquisite (es. Induratio Penis Plastica), che si manifestano in un determinato momento nella vita. La curvatura del pene può essere più o meno accentuata, da lievissima fino a gradi estremi, con impossibilità a qualsiasi rapporto sessuale. Nella maggior parte dei casi il pene curva verso il basso, ma sono molto frequenti anche incurvamenti laterali. In quest’ultimi, la causa è da ricercarsi in una asimmetria di sviluppo dei corpi cavernosi, che costituiscono l’anima del pene, e che normalmente sono uguali e simmetrici. Nell’incurvamento ventrale (verso il basso) invece, l’anomalia è dovuta alla presenza di un’uretra lievemente più corta, con conseguente stiramento verso il basso in erezione.

La terapia, come si può intuire, è esclusivamente chirurgica (a niente servono estensori del pene, farmaci e ancora meno fantomatici esercizi di trazione…) mediante l’intervento di Nesbit, che consiste nell’intervenire sul lato convesso, escidendo o plicando losanghe di tessuto di rivestimento (chiamato tonaca albuginea) in modo da rendere uguali i due lati. Questo inevitabilmente darà come esito un pene più diritto e più corto, e l’accorciamento sarà direttamente proporzionale al grado di curvatura. Normalmente, a modeste curvature seguono accorciamenti di eguale modestia. Nei casi più gravi, può essere utile interporre del tessuto autologo o eterologo (vena safena o materiali sintetici) per allungare il lato più corto, ma le complicanze post-operatorie in questo caso possono essere decisamente maggiori. Nei casi in cui l’accorciamento rappresenta un problema (soprattutto di tipo psicologico), a distanza di almeno 3 mesi si può praticare un successivo intervento di allungamento del pene.

L’intervento è condotto in anestesia spinale ed in day-hospital. Al termine, può essere prescritto un farmaco per ridurre il numero e l’intensità delle erezioni notturne, fastidiose nei primi giorni post-intervento. L’attività lavorativa può essere ripresa dopo 3-4 giorni, ed i rapporti sessuali dopo circa un mese.

PER SAPERNE DI PIÙ: CLICCA QUI.

Domande & Risposte
Risposte alle domande frequenti

SexOS

Andrologia

Scarica gratis

SexOS

Andrologia

Scarica gratis

Network

Informazioni

Domande & Risposte
Risposte alle domande frequenti

SexOS

Andrologia

Scarica gratis

SexOS

Andrologia

Scarica gratis

Rassegna stampa


Pene