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Area genitale | Prostata | Ipertrofia prostatica: tecniche invasive





Le tecniche invasive oggi usate sono:

  • la tecnica chirurgica, eseguita per via trans-vescicale e sovrapubica
    Viene eseguita per via trans-vescicale attraverso un'incisione sovra-pubica curvilinea. Una volta aperta la vescica, I'adenoma prostatico viene enucleato dalla prostata vera e propria (che è stata schiacciata alla periferia) mediante un dito. L'intervento ha la durata media di un'ora.
  • la tecnica endoscopica, eseguita per via trans-uretrale (T.U.R. = Trans Urethral Resection)
    È nota come T.U.R. (Trans Urethral Resection); consiste nell'introdurre nell'uretra uno strumento simile al cistoscopio chiamato Resettore che è munito alla sua estremità di un'ansa elettrica attraverso cui, mediante un comando a pedale, passa una corrente di taglio o di coagulazione. La prostata viene cosí resecata a fette, insieme all'uretra prostatica, in tutta la sua circonferenza, coagulando i vasi alla loro emergenza. Tutto l'intervento viene eseguito sotto controllo visivo e sotto un flusso continuo di acqua sterile che rende piú nitida la visione. Le fette di prostata resecate, cadono nella cavità vescicale e successivamente, al termine dell'intervento, vengono rimosse mediante un siringone ed esaminate istologicamente. La porzione di uretra asportata andrà incontro ad un processo di riepitelizzazione che sarà completo nell'arco di 2-3 mesi.

Ambedue le tecniche sono eseguite in anestesia peridurale, cioè con l'anestetico limitato alle radici nervose che interessano il basso ventre e le gambe mantenendo integra la coscienza dei pazienti. La scelta della tecnica deve essere sempre fatta dall'urologo in base alla sua esperienza, al peso ed alle dimensioni della prostata, all'età ed alle condizioni generali del soggetto. La durata dell'intervento è legata alle dimensioni della prostata. Con la tecnica endoscopica inoltre si possono risolvere, nella tessa seduta, stenosi (restringimenti) uretrali, calcoli vescicali, papillomi vescicali ecc. Dopo l'intervento, tornati nella propria camera, vengono praticate infusioni endovenose per alcune ore se si è avuto un intervento endoscopico o per 2-3 giorni se si è avuto un intervento a cielo aperto. Nel primo caso il paziente può alimentarsi anche il mattino successivo; nell'altro tipo di intervento il paziente dovrà aspettare la ripresa dei movimenti intestinali, che generalmente avviene 2-3 giorni dopo. Al termine dei due tipi di intervento, un catetere di Foley a tre vie viene inserito in vescica, e il palloncino è gonfiato e trazionato nella loggia prostatica operata a scopo emostatico. Viene poi istituito sterilmente, mediante sacche di liquido già preparato dalla sala operatoria, un lavaggio vescicale continuo: tale liquido, dopo aver lavato la vescica, viene raccolto in buste sterili. Il catetere di solito viene lasciato per due giorni dopo l'intervento endoscopico e per cinque dopo quello chirurgico. Non bisogna preoccuparsi se si notano urine con sangue (ematiche) o con coaguli dopo l'intervento: è sufficiente aumentare la velocità del lavaggio vescicale per normalizzarle. Rimosso il catetere è importante continuare il lavaggio vescicale mediante l'introduzione per os di almeno due litri di acqua al giorno. In questa fase è utile far uso di lassativi per mantenere le feci morbide e non sforzarsi durante la defecazione. Le urine possono essere scure all'inizio, ma tendono a schiarirsi con il tempo. Quando il medico ritiene che la minzione stia ritornando normale, si viene dimessi. Ciò avviene in genere entro uno o due giorni in entrambi i casi. Nel caso dell'intervento a cielo aperto i punti della ferita vengono rimossi dopo 6-7 giorni dall'intervento.

La guarigione a casa
La guarigione avviene da 2 a 6 settimane. Durante questo periodo occorre continuare a bere in abbondanza in modo da lavare la vescica. I liquidi vanno sospesi dopo le otto di sera in modo da ridurre la frequenza delle minzioni durante la notte. Al paziente verranno prescritti dei coagulanti e, se necessario, dei disinfettanti urinari. Talora vi può essere una lieve ematuria (sangue nelle urine) e/o emissione di coaguli. Questo non dovrà allarmare. In genere è sufficiente un breve periodo di riposo, assumere più liquidi e continuare i coagulanti affinché la situazione si normalizzi. Se dovesse persistere lo stimolo urgente di urinare, bisogna consultare il medico che prescriverà la medicina appropriata. La minzione, dopo 6/8 settimane dall'intervento, sarà più facile e meno frequente ed il getto più largo e più potente. Possono trascorrere, comunque, dei mesi prima che la vescica torni normale: più a lungo è stato il periodo in cui si sono avuti problemi ad urinare prima dell'operazione, più si dovrà aspettare per una normalizzazione. È importante non fare alcuno sforzo perché in entrambi gli interventi esiste un'incisione anche se in quello endoscopico non risulta visibile. L'alimentazione può riprendere normalmente fin dall'inizio; anche un bicchiere di vino ai pasti è consentito fin dai primi giorni. Per la ripresa del lavoro la si potrà decidere insieme al medico. In genere dipende dall'impegno fisico che esso richiede. L'attività sessuale dovrà essere sospesa per un mese dopo l'intervento. Il paziente dovrà ritornare, dopo tale periodo, per una visita di controllo, avendo cura di portare con sé la fotocopia della cartella clinica ed un esame delle urine con urinocoltura.

Dopo un intervento alla prostata
Molti uomini hanno il timore di non essere più in grado di avere una vita sessuale normale. In realtà la paura può danneggiare molto di più il loro appagamento sessuale che non l'intervento in se stesso. In genere, il desiderio sessuale, l'abilità, il godimento, sia per la qualità che per la quantità, torneranno ad essere gli stessi pochi mesi dopo, sia nel caso dell'intervento endoscopico, sia nel caso dell'intervento a cielo aperto. Anzi, migliorando le condizioni generali di salute ed eliminando la fonte di preoccupazione, non ci potrà essere che un miglioramento dell'attività sessuale. Anche quando il sesso è soddisfacente potrete però notare una differenza. Sebbene proviate lo stesso orgasmo, qualche volta il liquido eiaculato refluisce nella vescica, producendo una eiaculazione "secca" perché il collo vescicale è stato ampiamente aperto. I testicoli potranno produrre lo stesso sperma per cui potrebbe essere ancora possibile trovare degli spermatozoi vivi nell'urina. Ricordate, comunque, che tutti quei disagi che prima dell'intervento ponevano varie limitazioni nella sfera personale e sociale, scompariranno: si potrà andare tranquillamente al lavoro, al cinema, a teatro, ci si potrà sedere ad un tavolo da gioco senza più il fastidioso problema di doversi alzare. Si ricomincerà, insomma, una vita diversa e più serena.

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