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Rassegna stampa | Viversani & Belli, Cisti scrotali





Di Matteo Quadrelli

Con la consulenza del dottor Alessandro G. Littara, andrologo, sessuologo e chirurgo andrologo a Milano

Solitamente ce ne accorgiamo in maniera assolutamente occasionale. Magari stiamo facendo la doccia e, nel tastare i testicoli con le dita, con sorpresa avvertiamo sottopelle una specie di pallina elastica e dura. Nessun timore, spesso si tratta di una formazione benigna, ossia una cisti formatasi sul testicolo, una situazione che può essere facilmente risolta in maniera semplice e senza provocare alcun danno.  

Non me ne sono mai accorto
Le cisti non provocano nessun tipo di dolore, solitamente vengono scoperte in maniera del tutto casuale oppure ce ne accorgiamo solamente se le sue dimensioni possono creare qualche fastidio. Infatti non tutte le cisti hanno dimensioni minime, alcune possono raggiungere anche 4-5 centimetri di diametro, partendo dalle più piccole di qualche mm. La comprensibile, iniziale preoccupazione va comunque rassicurata, tenendo conto che la presenza di cisti non limita in nessun modo le normali funzioni riproduttive dei testicoli, semmai crea solo un fastidioso senso di peso nei casi di grandi dimensioni.

Autopalpazione
La prevenzione è la prima importante azione che ogni individuo, attraverso l’autopalpazione, dovrebbe effettuare di frequente, per scoprire subito se i propri genitali presentino anomalie che giustifichino un controllo da parte del medico. Si tratta di un semplice auto-esame, gestibile in completa autonomia ed assolutamente indolore.

La posizione corretta da assumere è in piedi con gambe leggermente divaricate. Con questa postura iniziamo a palpare con delicatezza i testicoli, cercando di avvertire se gli stessi presentino alterazioni di forma o dimensioni, formazioni strane, ingrossamenti, noduli o anche se uno dei due testicoli all’interno dello scroto non venga individuato con facilità. Ogni anomalia è consigliabile che venga valutata da uno specialista.

Parere medico
Per fugare qualunque dubbio sulla natura benigna di questa strana pallina, è necessaria una visita dallo specialista. Il medico, durante il consulto, può inizialmente optare per un semplice controllo detto transilluminazione in ambiente oscuro, un test che immediatamente permette una valutazione certa della situazione. Al buio lo scroto viene illuminato da un fascio di luce nel punto preciso al di sotto della massa estranea: nel caso si tratti di una cisti, questa viene letteralmente attraversata dalla luce (appunto si “transillumina”) perché contenente del liquido. Per fugare definitivamente ogni dubbio lo specialista potrà prescrivere un’ecografia dello scroto, potendo quindi valutare la composizione della formazione sospetta e la sua localizzazione.

Com’è fatto il testicolo
Il testicolo è la ghiandola sessuale maschile che ha il preciso compito di produrre gli spermatozoi, le cellule necessarie alla fecondazione, ed il testosterone, l’ormone sessuale maschile.

E’ racchiuso nello scroto, una specie di sacca muscolomembranosa, di dimensione variabile non solo da individuo ad individuo, ma nello stesso soggetto a seconda degli stati di rilasciamento o di contrazione dei tessuti che lo compongono. E’ sospeso ad una sorta di cordicella (il cordone spermatico) ed avvolto da una guaina fibrosa (tunica vaginale), costituita da due foglietti di tessuto.

All’interno il testicolo presenta una fitta rete di piccoli canali (i cosiddetti tubuli seminiferi) dove vengono prodotti gli spermatozoi.

I canalini confluiscono tutti nell’epididimo, una struttura situata sulla parte posteriore-superiore del testicolo, di forma allungata. Dal punto di vista funzionale l’epididimo provvede a dotare gli spermatozoi della necessaria motilità. E’ il primo tratto delle via seminale, da qui ha origine il dotto deferente, il canale preposto a far scorrere gli spermatozoi nella vescichetta seminale, una sacca produce il liquido accessorio e che funge da serbatoio per lo sperma, in attesa che avvenga l’eiaculazione.

Qui possono nascere i problemi, perché proprio sull’epididimo si può formare una cisti, una piccola cavità racchiusa da una parete, una specie di capsula nella quale è contenuto del liquido. La causa generica della sua formazione è l’ostruzione di un tubulo seminifero che, proprio venendo bloccato, comincia a fare ristagnare il suo secreto.

Che faccio?
Non è possibile far scomparire o quantomeno ridurre le dimensioni di una ciste attraverso una cura a base di farmaci. In linea generale, se la ciste non crea fastidio, la cosa migliore è abituarsi psicologicamente alla sua presenza. Infatti non esiste possibilità alcuna che la ciste degeneri in una formazione tumorale maligna o che metta a rischio la normale funzionalità dell’apparato sessuale maschile, neanche dopo tanto tempo. Se la cisti assume dimensioni troppo ingombranti, l’unico rimedio è l’asportazione chirurgica mentre si sconsiglia l’aspirazione del liquido contenuto nella capsula, che mette a rischio d’infezione ed ha una grossa possibilità di riformazione anche entro breve tempo.

L’operazione
Si opera asportando totalmente la cisti dalla superficie del testicolo. L’intervento inizia praticando un’incisione sullo scroto e sulla tunica vaginale, attraverso il quale il chirurgo raggiunge l’epididimo, cioè la parte iniziale dei canali spermatici di forma allungata, asportando la cisti in maniera completa, scongiurando la possibilità che si verifichino in futuro altre formazioni cistiche recidive. E’ bene sottolineare che soltanto con un intervento chirurgico la possibilità di una riformazione delle cisti è nulla.

L’intervento viene eseguito in anestesia loco-regionale (spinale o epidurale), ha una durata media di circa mezz’ora e solitamente prevede una successiva degenza in ospedale di 1-2 giorni.

Non confondiamoci
All’interno dello scroto possono formarsi delle tumefazioni che, apparentemente, potrebbero essere scambiate per cisti. In realtà rappresentano la spia di problemi diversi, per esempio un idrocele, un’orchiepididimite o un tumore.

Idrocele – Si tratta di un problema piuttosto diffuso, che si manifesta attraverso un incremento della quantità di liquido normalmente presente fra i due foglietti che inguainano il testicolo, con conseguente aumento di volume del testicolo stesso, creando una tumefazione. Si tratta di un fenomeno dalla causa finora ignota e che sembra nascere in maniera spontanea, per usare il linguaggio medico “idiopatica”. In altri casi, è dovuto all’occlusione dei vasi linfatici (responsabili del drenaggio del liquido che è normalmente presente in piccole quantità) in seguito a processi infettivi/infiammatori, o a seguito di interventi chirurgici (in particolar modo correzione di varicocele).

Orchiepididimite – Un processo infiammatorio acuto causata da germi e che interessa l’epididimo ed il testicolo, con conseguente indurimento e rigonfiamento di tali strutture. Si avverte, a differenza della cisti, assolutamente asintomatica, un dolore molto forte.

Tumore – Sviluppo all’interno del testicolo di una formazione che necessita di accurati accertamenti per verificarne la natura benigna o maligna.

Dizionario
Epididimo – Formazione allungata posta sulla parte posteriore-superiore del testicolo, rappresentante la parte iniziale delle vie spermatiche. Si può immaginare come una specie di cappuccio che avvolge il polo superiore del testicolo.

Dotto deferente – Canale che collega i testicoli alle vescichette seminali.

Canali seminiferi – Tubicini sottili che avvolti su se stessi, rappresentano la parte più consistente della massa interna del testicolo. Sono preposti alla produzione degli spermatozoi.

Vie spermatiche – Complesso di tubuli e condotti che provvedono alla formazione e all’espulsione dello sperma.

Scroto – Sacca muscolomembranosa che contiene i due testicoli e il primo tratto dei funicoli spermatici

pubblicato sul VIVERSANI & BELLI (n.44/ottobre 2003)

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