Non
me ne sono mai accorto
Le cisti non provocano nessun tipo di dolore, solitamente vengono
scoperte in maniera del tutto casuale oppure ce ne accorgiamo
solamente se le sue dimensioni possono creare qualche fastidio.
Infatti non tutte le cisti hanno dimensioni minime, alcune possono
raggiungere anche 4-5 centimetri di diametro, partendo dalle più
piccole di qualche mm. La comprensibile, iniziale preoccupazione
va comunque rassicurata, tenendo conto che la presenza di cisti
non limita in nessun modo le normali funzioni riproduttive dei
testicoli, semmai crea solo un fastidioso senso di peso nei casi
di grandi dimensioni.
Autopalpazione
La
prevenzione è la prima importante azione che ogni individuo,
attraverso l’autopalpazione, dovrebbe effettuare di frequente,
per scoprire subito se i propri genitali presentino anomalie che
giustifichino un controllo da parte del medico. Si tratta di un
semplice auto-esame, gestibile in completa autonomia ed
assolutamente indolore.
La
posizione corretta da assumere è in piedi con gambe leggermente
divaricate. Con questa postura iniziamo a palpare con delicatezza
i testicoli, cercando di avvertire se gli stessi presentino
alterazioni di forma o dimensioni, formazioni strane,
ingrossamenti, noduli o anche se uno dei due testicoli
all’interno dello scroto non venga individuato con facilità.
Ogni anomalia è consigliabile che venga valutata da uno
specialista.
Parere
medico
Per
fugare qualunque dubbio sulla natura benigna di questa strana
pallina, è necessaria una visita dallo specialista. Il medico,
durante il consulto, può inizialmente optare per un semplice
controllo detto transilluminazione in ambiente oscuro, un test che
immediatamente permette una valutazione certa della situazione. Al
buio lo scroto viene illuminato da un fascio di luce nel punto
preciso al di sotto della massa estranea: nel caso si tratti di
una cisti, questa viene letteralmente attraversata dalla luce
(appunto si “transillumina”) perché contenente del liquido.
Per fugare definitivamente ogni dubbio lo specialista potrà
prescrivere un’ecografia dello scroto, potendo quindi valutare
la composizione della formazione sospetta e la sua localizzazione.
Com’è
fatto il testicolo
Il
testicolo è la ghiandola sessuale maschile che ha il preciso
compito di produrre gli spermatozoi, le cellule necessarie alla
fecondazione, ed il testosterone, l’ormone sessuale maschile.
E’
racchiuso nello scroto, una specie di sacca muscolomembranosa, di
dimensione variabile non solo da individuo ad individuo, ma nello
stesso soggetto a seconda degli stati di rilasciamento o di
contrazione dei tessuti che lo compongono. E’ sospeso ad una
sorta di cordicella (il cordone spermatico) ed avvolto da una
guaina fibrosa (tunica vaginale), costituita da due foglietti di
tessuto.
All’interno
il testicolo presenta una fitta rete di piccoli canali (i
cosiddetti tubuli seminiferi) dove vengono prodotti gli
spermatozoi.
I
canalini confluiscono tutti nell’epididimo, una struttura
situata sulla parte posteriore-superiore del testicolo, di forma
allungata. Dal punto di vista funzionale l’epididimo provvede a
dotare gli spermatozoi della necessaria motilità. E’ il primo
tratto delle via seminale, da qui ha origine il dotto deferente,
il canale preposto a far scorrere gli spermatozoi nella
vescichetta seminale, una sacca produce il liquido accessorio e
che funge da serbatoio per lo sperma, in attesa che avvenga
l’eiaculazione.
Qui
possono nascere i problemi, perché proprio sull’epididimo si può
formare una cisti, una piccola cavità racchiusa da una parete,
una specie di capsula nella quale è contenuto del liquido. La
causa generica della sua formazione è l’ostruzione di un tubulo
seminifero che, proprio venendo bloccato, comincia a fare
ristagnare il suo secreto.
Che
faccio?
Non
è possibile far scomparire o quantomeno ridurre le dimensioni di
una ciste attraverso una cura a base di farmaci. In linea
generale, se la ciste non crea fastidio, la cosa migliore è
abituarsi psicologicamente alla sua presenza. Infatti non esiste
possibilità alcuna che la ciste degeneri in una formazione
tumorale maligna o che metta a rischio la normale funzionalità
dell’apparato sessuale maschile, neanche dopo tanto tempo. Se la
cisti assume dimensioni troppo ingombranti, l’unico rimedio è
l’asportazione chirurgica mentre si sconsiglia l’aspirazione
del liquido contenuto nella capsula, che mette a rischio
d’infezione ed ha una grossa possibilità di riformazione anche
entro breve tempo.
L’operazione
Si
opera asportando totalmente la cisti dalla superficie del
testicolo. L’intervento inizia praticando un’incisione sullo
scroto e sulla tunica vaginale, attraverso il quale il chirurgo
raggiunge l’epididimo, cioè la parte iniziale dei canali
spermatici di forma allungata, asportando la cisti in maniera
completa, scongiurando la possibilità che si verifichino in
futuro altre formazioni cistiche recidive. E’ bene sottolineare
che soltanto con un intervento chirurgico la possibilità di una
riformazione delle cisti è nulla.
L’intervento
viene eseguito in anestesia loco-regionale (spinale o epidurale),
ha una durata media di circa mezz’ora e solitamente prevede una
successiva degenza in ospedale di 1-2 giorni.
Non
confondiamoci
All’interno
dello scroto possono formarsi delle tumefazioni che,
apparentemente, potrebbero essere scambiate per cisti. In realtà
rappresentano la spia di problemi diversi, per esempio un idrocele,
un’orchiepididimite o un tumore.
Idrocele
– Si tratta di un problema piuttosto diffuso, che si manifesta
attraverso un incremento della quantità di liquido normalmente
presente fra i due foglietti che inguainano il testicolo, con
conseguente aumento di volume del testicolo stesso, creando una
tumefazione. Si tratta di un fenomeno dalla causa finora ignota e
che sembra nascere in maniera spontanea, per usare il linguaggio
medico “idiopatica”. In altri casi, è dovuto all’occlusione
dei vasi linfatici (responsabili del drenaggio del liquido che è
normalmente presente in piccole quantità) in seguito a processi
infettivi/infiammatori, o a seguito di interventi chirurgici (in
particolar modo correzione di varicocele).
Orchiepididimite
– Un processo infiammatorio acuto causata da germi e che
interessa l’epididimo ed il testicolo, con conseguente
indurimento e rigonfiamento di tali strutture. Si avverte, a
differenza della cisti, assolutamente asintomatica, un dolore
molto forte.
Tumore
– Sviluppo all’interno del testicolo di una formazione che
necessita di accurati accertamenti per verificarne la natura
benigna o maligna.
Dizionario
Epididimo
– Formazione allungata posta sulla parte posteriore-superiore
del testicolo, rappresentante la parte iniziale delle vie
spermatiche. Si può immaginare come una specie di cappuccio che
avvolge il polo superiore del testicolo.
Dotto
deferente – Canale che collega i testicoli alle vescichette
seminali.
Canali
seminiferi – Tubicini sottili che avvolti su se stessi,
rappresentano la parte più consistente della massa interna del
testicolo. Sono preposti alla produzione degli spermatozoi.
Vie
spermatiche – Complesso di tubuli e condotti che provvedono alla
formazione e all’espulsione dello sperma.
Scroto
– Sacca muscolomembranosa che contiene i due testicoli e il
primo tratto dei funicoli spermatici