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Rassegna stampa | Salve, "A misura d'uomo"





La posta degli specialisti - A misura d’uomo

Vorrei fare l’intervento che allunga il pene. Ho sentito pareri discordi, che il risultato non è certo. Ci sono progressi in questo campo?
N.M., Roma

Oggi si ottengono ottimi risultati con un programma integrato a più livelli. Il primo consiste nel taglio del legamento sospensore del pene, cioè la struttura che lega il pene all’osso pubico. Questo intervento libera la parte dei corpi cavernosi che abitualmente sta all’interno, che così si protende all’esterno per una lunghezza proporzionale alla qualità del legamento: più è consistente e spesso, maggiore sarà l’allungamento. In passato ci si fermava qui e qui cominciavano i guai, soprattutto la retrazione cicatriziale: con il naturale formarsi della cicatrice dopo l’operazione, le due parti del legamento tendevano a risaldarsi, vanificando il risultato

Teniamo le distanze
Per impedirlo esistono due metodi:

  • un distanziatore in silicone, una piccola protesi inserita tra i due capi del legamento sezionato in modo che non si possano riavvicinare: è definitivo, non si sente, non si vede, non dà problemi;
  • se non è possibile inserire la protesi (il legamento è troppo corto, il paziente non vuole), un mese dopo l’intervento si applica l’estensore penieno, uno strumento che mette in trazione il pene impedendo al legamento di ricomporsi e favorendo un ulteriore guadagno in lunghezza. Si indossa di giorno: di notte, le naturali erezioni spontanee lo sposterebbero.

Sicuro e invisibile. Con questo intervento, non si corre il rischio di ledere strutture importanti e di danneggiare l’erezione e l’orgasmo. Si lavora in una struttura vicina al pene ma non si entra nei corpi cavernosi. Non tocchiamo arterie né vene né nervi. La cicatrice è piccola e viene suturata con punti a filo riassorbibile (non intradermici, che in quella zona non terrebbero) e ravvicinati in modo che sia meno visibile, e poi viene completamente coperta dai peli pubici. La pelle si taglia con il bisturi, con una tecnica che la allunga (ora ne serve di più, con un pene più lungo), invece il legamento con il laser, per ottenere la massima estensione.

Quanto si guadagna

  • L’incremento va da due a 3.5 centimetri. Con l’estensore si ha poi un ulteriore incremento
  • L’operazione dura 30-40 minuti, con anestesia locale. Si effettua in day hospital, quindi il paziente viene dimesso appena ha smaltito l’effetto dell’anestetico
  • E dopo? Normali medicazioni, esercizi di stretching del pene tirandolo verso il basso, e per un mese niente sport intenso né sesso per evitare la pressione addominale che si ripercuoterebbe sulla cicatrice

del dr. Alessandro G. Littara
pubblicato sul mensile SALVE (n.5/maggio 2003)

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