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Approfondimenti | Quanti bioanni hai?





Goditi una vera, sana longevità che non c’entra con il numero di candeline sulla tua torta. Bioage, 10 passi verso la giovinezza.

Esiste la fontana della giovinezza? Brad King, nutrizionista, e il dr. Michael Schmidt, neuroscienziato, ne sono convinti. L’età anagrafica è solo un numero. Come appari, come ti senti e con quanta energia affronti le tue giornate - cioè la tua età biologica - sono gli unici dati che contano. Il dr. Schmidt e altri otto medici specialisti esplorano nel libro Bioage: 10 Steps to a Younger You un certo numero di stili di vita che possono miglioraci la salute e allungarci la vita. Dieta ed esercizio fisico sono solo due dei componenti cruciali della complessa miscela biologica che controlla la nostra velocità di invecchiamento. Leggendo il libro ne scopriremo altri, e capiremo perché invecchiamo e come è possibile invertire il processo; o in altre parole, quelle del dr. Schmidt, scopriremo la formula per una “sana longevità”. Quando parliamo di “sana longevità” stiamo in realtà descrivendo la totalità dell’esperienza della vita quotidiana, quella cioè che va ben oltre una dieta sana, l’esercizio fisico e il sonno, ma coinvolge l’attenzione alle relazioni intime, l’espressione dei sentimenti e dei desideri più profondi, e l’attitudine con la quale affrontiamo le sfide della vita. L’approccio degli autori al Bio-Age è stato influenzato, secondo la loro stessa testimonianza, dall’evidenza che i cambiamenti ormonali e i bisogni nutrizionali nel processo di invecchiamento possono segnalare l’ascesa o la caduta della nostra vitalità. Così come, inaspettatamente, lo possono fare la nostra capacità di amare, accettare e perdonare che influenza quasi ogni aspetto della chimica corporea, dell’immunità e del benessere.

Il codice genetico
Estese ricerche sull’invecchiamento biologico hanno provato al di là di ogni dubbio che due persone che hanno lo stesso codice genetico, come i gemelli, invecchieranno in modo diverso in funzione del loro stile di vita. Questo dimostra che si può cambiare il proprio stile per godere di una longevità più sana. Molti risultati di numerosi studi mostrano che i danni causati da uno stile di vita malsano sono cumulativi: più il corpo viene trascurato, più alte saranno le sue probabilità di danneggiarsi. Da molto tempo sapevamo che ciò che conta non è il numero di candeline sulla torta di compleanno, e che noi in prima persona possiamo determinare il modo in cui invecchiamo al più fondamentale dei livelli, quello cellulare. L’invecchiamento cronologico si riferisce solo all’invecchiamento lineare del corpo, ma la vera magia si trova racchiusa nell’età biologica, che si riferisce appunto “al modo in cui appariamo, ci sentiamo, e ci comportiamo”. Tutto ciò che facciamo nella nostra vita - ogni pasto che consumiamo, ogni singolo pensiero, ogni esercizio fisico che facciamo oppure non facciamo - ne determina lo stile e quindi avrà un impatto fondamentale sul nostro Bio-Age. E questo ci ricorda che la qualità della nostra vita, e la sua durata, dipendono soprattutto da noi: è questa la premessa fondamentale del Bio-Age. La domanda passa quindi da “quanti anni hai?” a “quanto vuoi essere giovane?”. Nel pensiero e nelle teorie di King e Schmidt questo è il primo, cruciale passo per conquistare la “sana longevità”

Quanti anni hai?
Prova a pensare a quante volte qualcuno ti ha chiesto l’età: se hai meno di trent’anni, probabilmente la tua risposta sarà veloce quanto lo è stata la domanda. Ma dopo i trenta ha inizio un fenomeno autoprotettivo, e prima di rispondere riflettiamo. “Perché l’età è così importante?”, questo ci piacerebbe dire, ma alla fine decidiamo di essere sinceri, riveliamo la nostra vera età e la questione non va oltre. Perché l’età anagrafica diventa un argomento tabù in così tanti compleanni? Perché per la maggior parte delle persone, secondo i due autori, molte cose stanno cominciando a funzionare meno bene psicologicamente o fisicamente. Affrontiamo la verità: dopo i trenta a volte ci sentiamo, e a volte sembriamo, più vecchi, e molti di noi non lo gradiscono. Nell’ultimo decennio molti scienziati hanno raggiunto la conclusione ineluttabile che l’età biologica attuale di un individuo, cioè quella celullare, non dovrebbe più essere misurata in anni cronologici. La scienza ha oggi molti modi per misurare l’età biologica, e la buona notizia è che tanti rilievi possono essere attuati anche senza ricorre a un laboratorio. Si può cominciare da un semplice specchio, guardandosi con sincerità e raccontandosi ciò che si vede. Gli specchi non mentono… Volti scolpiti, capigliature folte, gente bella e irresistibile con una sola cosa in comune - la giovinezza; questo è ciò che ci circonda ogni giorno, che spunta da ogni spot, cartello stradale, pagina di rivista. Molti di noi restano intrappolati nella ricerca di una bellezza esteriore e tendono a dimenticare o trascurare la salute interna, ma gli autori ci ricordano: “come possiamo ignorare la verità che la nostra salute interiore è la chiave ultima della nostra bellezza esteriore?”

Il potere di scegliere
Ogni cosa che scegliamo di consumare in termini di cibo, supplementi alimentari e perfino i pensieri che pensiamo hanno un’influenza profonda sul modo in cui i nostri geni controllano il nostro corpo. Se decidiamo di riempire corpo e mente con i carburanti adatti i nostri sforzi saranno ripagati da risultati eccellenti; ma se scegliamo di ignorare ciò di cui abbiamo veramente bisogno e insistiamo a nutrirci con il carburante sbagliato, problemi e disturbi sono proprio dietro l’angolo. I nostri corpi si rigenerano continuamente, le cellule che formano i nostri organi, le ossa che li circondano, i muscoli che sorreggono lo scheletro e la pelle che ricopre tutte queste strutture vengono rinnovati a una velocità sorprendente quando siamo giovani e pieni di vita. Quando siamo sani, noi ricostruiamo, ripariamo e sostituiamo le nostre strutture alla velocità di 200 milioni di cellule al minuto, cioè quasi 300 miliardi di cellule riparate e sostituite ogni giorno. O per usare le parole di Schmidt, “in un certo senso, ogni mattina ci svegliamo come se fossimo una persona diversa”. Betty Friedan nel suo libro The Fountain of Age scrive che “noi tendiamo a negare la realtà, e a ignorare i trionfi dell’invecchiare”. Friedan dipinge un’immagine molto diversa dell’invecchiamento, e la chiama “invecchiamento come avventura”. L’autrice descrive un robusto, attivo e sano gruppo di uomini e donne compresi tra i 60 e gli 80 anni che sta scoprendo nuove, straordinarie possibilità - i benefici e le gioie dell’invecchiare. In realtà, a quale età potremmo arrivare? Sam Graci, un ricercatore universitario, nel suo libro The Power of Superfoods scrive: “dopo un quarto di secolo di ricerca nutrizionale ho concluso che il deterioramento progressivo può essere rallentato, e che il corpo umano può operare con efficienza in uno stato di relativa giovinezza anche a 90 anni, o forse anche a 120”. Agli inizi del 1998 la Duke University ha pubblicato una ricerca nella quale affermava che il limite di durata della vita umana si sta spostando verso i 135 anni, ai quali probabilmente arriveremmo in uno stato di assoluta devastazione fisica. Se l’aspettativa umana media nel mondo occidentale è di circa 80 anni, secondo questo studio noi staremmo godendo solo il 60% del beneficio, mentre fare scelte ragionevoli lungo il cammino potrebbe aumentare sensibilmente le nostre probabilità di raggiungere il nostro pieno potenziale.

Misurati: il test di King e Schmidt

Riconosci i segni dell’invecchiamento guardandoti allo specchio. La pelle è l’organo più esteso del corpo, e mostra chiaramente i segni dell’invecchiamento prematuro.

  • che aspetto ho? Sono sovrappeso, assomiglio a una pera o a una mela? Ho i cuscinetti intorno alla vita? La mia faccia si sta riempiendo di rughe? Ho le macchie di vecchiaia sul viso, le mani, le braccia? La mia pelle è secca, disidratata, sottile? E’ ancora elastica? Mi si stanno assottigliando i capelli, o li perdo a mazzi?
  • come mi sento? Ho la bocca secca, ho la piorrea? Mi fanno male i denti quando bevo qualcosa di molto caldo o molto freddo? Mi fanno male le giunture prima o dopo l’esercizio fisico? Mi commuovo facilmente e cambio umore in un attimo? Sono costantemente preoccupato o ansioso o timoroso? Mi arrabbio con facilità? Perdo spesso le staffe? Mi sento stanco quasi tutto il tempo?
  • come mi comporto? Cammino ancora spedito o mi manca il fiato? Faccio fatica a salire le scale? Posso ancora correre, se necessario? Provo ancora desiderio sessuale? Mi dimentico di cosa stavo parlando a metà delle conversazioni? Sto sempre più spesso dimenticando nomi, numeri di telefono e indirizzi, o perdo spesso le chiavi, gli occhiali? Faccio fatica a concentrarmi?

L’invecchiamento prematuro
Molte persone sono troppo occupate per notare i segni dell’invecchiamento prematuro, e spesso pagano questa distrazione con la salute. Una delle molte ragioni per le quali i segni di allarme vengono ignorati è che potrebbero essere invisibili: non si nota la perdita di minerali nelle ossa, così come la pressione troppo alta o il colesterolo fuori controllo o la glicemia che non va fino a quando non si aggravano a sufficienza da causare problemi medici. I baby-boomers che oggi hanno cinquant’anni stanno cercando modi per generare vitalità in questa fase della loro vita, e non solo soli: persone di ogni età stanno cercando di rallentare l’invecchiamento e di migliorare le loro condizioni di salute. Controlli regolari, analisi ed esami giocano un ruolo importantissimo nel riconoscere i segnali allarmanti ma invisibili dell’invecchiamento. La scelta è sempre nostra, perché noi possiamo decidere di ascoltare questi segnali di allarme, come per esempio un modesto aumento della pressione, la presenza di grasso sull’addome, la glicemia al limite o il calo delle funzioni immunitarie dei nostri organi e fare qualcosa, così come possiamo rimediare alla perdita di densità ossea e di muscoli che sono associati al normale processo di invecchiamento. “Se potessimo fare qualcosa che ispirasse le nostre cellule, i nostri corpi e le nostre vite, che cosa faremmo? Noi riteniamo che avere relazioni amorose profonde e intime sia la risposta a una vita sana e soddisfacente”. Forse la scienza ha qualcosa da dire anche sul rapporto tra amore e salute? Quali sono gli effetti biologici e “sanitari” dell’amore?

Il viaggio della vita
Uno dei più eminenti ricercatori in questa area del sapere è il dr. David McClelland della Boston University. McClelland ha indagato per tutta la vita gli effetti salutari dell’amore e dell’intimità attraverso anni di studi scientifici, e ha trovato che alcuni di questi effetti possono essere quantificati. Secondo le sue ricerche, le persone che hanno vissuto le relazioni senza eccessivo fervore o ansia avevano un sistema immunitario più forte, così come quelle che nella vita hanno dato priorità ai rapporti affettivi. McClelland e il suo collega James McKay hanno scoperto una nuova forza negli effetti biologici dell’amore: “la fiducia affiliativa”. Definita come “il desiderio di relazioni amorevoli e positive, basate sul rispetto e sulla fiducia reciproci”, caratterizzava gli individui che la provavano con un sistema immunitario più robusto e attivo, cioè queste persone si ammalavano meno delle altre. In uno dei suoi studi più interessanti McClelland seguì un gruppo di adulti per 10 anni, e scoprì che durante il periodo considerato quelli caratterizzati da sfiducia affiliativa si erano ammalati di più e più gravemente nel 59% dei casi. La loro sfiducia rifletteva una visione più cinica dei rapporti umani, ed era molto comune tra quelli che preferivano il potere personale ai rapporti amorosi.

Solo il 30% delle persone con “fiducia affiliativa” si ammalò gravemente durante il periodo di osservazione, e in conclusione McClellan rilevò che le persone motivate dai rapporti affettivi si ammalavano gravemente molto meno, e molto meno frequentemente (50% ca. in meno). Nel viaggio della vita la lotta, il dolore, la sofferenza e la malattia sono inevitabli. Ma ciascuno di noi può scegliere come vivere le circostanze, e il significato che attribuiamo ai fatti deriva in gran parte dalla nostra intenzione di considerare lotte e dolori come esperienze di crescita, oppure no. Come confermato dagli studiosi, coloro che raccontano la propria vita in senso pessimistico hanno il 20% di probabilità in più degli altri di morire prematuramente. Perciò King e Schmidt ritengono che sia “sana” una vita piena di significato, di obiettivi, di passioni e di amore: “non conosciamo ormone, vitamine o esercizio che possa sostituire la vibrazione che deriva dall’amore in tutte le sue forme”.

Biogiovinezza: che cosa puoi fare

La formula di Klein e Schmidt in 10 passi spazia dai supplementi nutrizionali ai cambiamenti nella dieta, dall’esercizio fisico agli stati emotivi: è impossibile rivoluzionare la propria vita in un giorno, ma puoi senza dubbio cominciare a introdurre piccoli cambiamenti graduali. Ecco quali.

  • amica acqua: il nostro corpo è composto di acqua in una percentuale elevatissima, e perfino le nostre ossa ne sono composte per un quarto. Dopo l’ossigeno, l’acqua è indubbiamente il nutriente più importante per vivere. Molti ritengono di consumare abbastanza acqua attraverso i succhi di frutta, il caffè, il tè o le bevande gassate, ma questo è un errore. Potresti essere disidratato e non essertene nemmeno accorto. Sostituisci gli altri liquidi con acqua naturale, e bevine almeno 8 bicchieri al giorno. Prediligi i cibi ricchi di acqua, come la frutta e la verdura;
  • il sonno: per essere in forma bisogna dormire a sufficienza. Prima dell’avvento della luce elettrica alla fine del 1800, la persona media dormiva 10 ore al giorno… La perdita di sonno è indicata da tutte le ricerche come un fattore cumulativo che ha un impatto negativo importante su tutta la produzione di energia, sul metabolismo degli zuccheri e sull’invecchiamento. Stabilisci orari regolari per dormire, cerca di alzarti sempre alla stessa ora e di andare a letto sempre alla stessa ora, anche se non hai sonno, e anche se non ti addormenti subito. Mangia con regolarità, a orari fissi. Prediligi una cena leggera da consumare circa tre ore prima di coricarti, e non mangiare altro dopo il pasto serale, soprattutto appena prima di andare a letto;
  • l’alimentazione: il metabolismo condiziona la velocità alla quale il nostro corpo trasforma il cibo in energia, ed è un fattore primario nel processo di ristrutturazione corporea. La maggior parte delle diete fallisce perché quando si limita la quantità di cibo ingerito senza aumentare la densità di nutrienti del cibo consentito il metabolismo si regola da sé, rallentando. E’ vero anche il contrario. Dare al corpo la sufficiente quantità di nutrienti ogni giorno gli consentirà di mantenersi in forma senza soffrire di carenze e senza costruire dannosi accumuli adiposi. Evita i cibi che contengono molti zuccheri o il tipo sbagliato di grassi: alimenti di questo tipo possono arrestare la tua “macchina bruciagrassi” per ore. Il pasto più abbondante della giornata dovrebbe essere quello del mattino, il pasto serale il più modesto;
  • lo stress: quando si parla di modi di controllare lo stress, è norma comune indulgere a una semplificazione eccessiva che di solito non tiene conto delle circostanze. Non esiste una formula semplice, o un tratto di personalità "magico”, o una strategia infallibile: vivere nel mondo richiede capacità che a volte possiamo essere particolarmente lenti a sviluppare. La capacità di perdonare: il rancore provoca una prolungata risposta stressante, ci imprigiona nel passato e ci impedisce di vivere nel presente. Perdonare se stessi e gli altri è un passo vitale verso il rinnovamento e la libertà. La capacità di ridere: divertirsi ed essere capaci di cogliere il lato buffo dell’esistenza non solo migliora la qualità della vita, ma abbassa la soglia dello stress. Chi sa affrontare la vita con umorismo ha livelli più bassi di cortisolo e adrenalina - gli ormoni dello stress - anche quando deve affrontare un evento stressante. Il contatto fisico: la coppia nordamericana media si tocca circa 2 volte in un’ora, nelle culture caraibiche uomini e donne si toccano più di 100 volte in un’ora. Il contatto fisico è una grande risorsa che aiuta a mantenere l’equilibrio durante i periodi difficili. Accarezza i tuoi figli, il partner, gli amici;
  • il gioco e il piacere – la vita va vissuta! Scrivono King e Schmidt: “concediti il tempo di godere le cose che davvero contano, come la famiglia e gli amici, lascia uscire il bambino che c’è in te. L’amore, in fin dei conti, è la cosa che conta di più. Non dimenticare: ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un regalo … ecco perché lo chiamiamo presente”;

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